Biografia

Mi chiamo Paolo e sono nato a Lovere (BG) nel 1981.

Vivo a Pian Camuno (BS), sono sposato con Elena e ho due figli: Nicolò, nato nel 2014, e Daniel, nato nel 2020.

Fin dall'infanzia sono stato appassionato lettore di fumetti e ho frequentato la scuola elementare al Convitto Nazionale "Cesare Battisti" di Lovere.

Ho proseguito gli studi presso lo stesso Istituto fino al raggiungimento della licenza media, poi mi sono iscritto al Liceo Scientifico "Decio Celeri" di Lovere, al termine del quale ho conseguito il diploma di maturità, nel luglio del 2000.

Lo sbocco più "naturale" per un diplomato liceale era sicuramente l'Università e, visto il mio percorso di studi, ho optato per la Facoltà di Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio presso l'ateneo di Brescia.

Dopo un primo anno travagliato, per via del passaggio ministeriale dalla formula "vecchio ordinamento" a quella "nuovo ordinamento" del 3+2, ho conseguito la Laurea triennale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio nel mese di maggio 2006.

L'incertezza legata all'efficacia e alla tipologia di materie presenti nel percorso biennale della laurea specialistica, mi hanno suggerito di lasciare gli studi per entrare nel mondo del lavoro.

Mi sono occupato, nel corso degli anni, di ingegneria ambientale, progettazione impiantistica, consulenza aziendale sia nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro, sia nel campo ambientale e della gestione dei rifiuti.

Nel corso degli anni lavorativi hanno trovato spazio alcune delle mie passioni recondite, tra cui, appunto, quella della stesura del mio romanzo d'esordio: "Sulle ali delle rondini". Iniziato un po' come scommessa, un po' come sfida, l'ho interrotto dopo una settantina di pagine, per mancanza di tempo e di idee (qualcuno ha detto "blocco dello scrittore"? ndr). Poi, sulla spinta di un rinnovato filone d'ispirazione, l'ho terminato nel giro di un anno. Era il novembre 2008. Dopo varie riletture e correzioni, l'ho presentato alla cittadinanza del mio paese, Artogne, durante le celebrazioni del decennale del gemellaggio con Courcelles (settembre 2009), meta migratoria fortemente legata alla trama del romanzo.

Un'altra delle mie passioni è legata al giornalismo sportivo e l'emittente televisiva TeleBoario mi ha dato l'opportunità di metterla in pratica, prima come inviato sui campi di gara del calcio dilettantistico bresciano, poi come conduttore della trasmissione serale del lunedì in diretta. Un'esperienza che ricordo ancora oggi con orgoglio e gratitudine, seppure si sia interrotta nel giro di due anni. Una parte di me, comunque, rimane fortemente attratta dal mondo del giornalismo sportivo.

Tanti si sono complimentati con me per la stesura del mio primo romanzo, chiedendomi con curiosità se ci fosse in costruzione un secondo lavoro. E così, spinto dalla bella esperienza legata alla prima opera, ho ripreso tastiera e PC per riprovarci con un altro romanzo di carattere locale. La vicinanza del novantesimo anniversario del Disastro del Gleno mi ha convinto a scegliere quell'evento come base per costruire una storia. Dopo mesi di lavoro, "All'inferno non c'è solo il fuoco" è stato presentato il 14 settembre 2013 ad Artogne.

L'interesse collettivo per questa tematica è da sempre molto forte e così, tramite una conoscenza comune, entro in contatto con un'altra persona che intende dare vita a un lavoro sul Gleno: Tiziano Felappi. L'idea di Tiziano è quella di realizzare un film autoprodotto sul Disastro del 1923 e, vista la necessità di trovare una sceneggiatura adeguata, mi propone di trarre ispirazione dal romanzo. Accetto volentieri, consapevole che un binomio di questo genere non potrà che giovare a entrambi i progetti e che, in tal modo, la vicenda della diga del Gleno potrà essere dignitosamente ricordata.

Il frutto di questa collaborazione è la proiezione sul grande schermo di "Gleno-All'inferno non c'è solo il fuoco" che, in occasione della prima assoluta al Cinema Garden di Darfo (BS) il 26 settembre 2014, registra la presenza di oltre 700 persone. Un trionfo annunciato e meritato.

Paolo